28 agosto 2023

GARCIA STA FACENDO GARCIA, NON SPALLETTI

Io ho sempre trovato assurda l'idea secondo la quale un allenatore subentrante in una squadra vincente debba ricalcare le orme del suo predecessore, non toccando praticamente nulla sul piano tattico e rinunciando soprattutto alle proprie teorie. Questa idea io la trovo assurda come lo sarebbe quella di imporre ad un maestro come Riccardo Muti, una volta chiamato a dirigere la Filarmonica di Vienna, di interpretare le sinfonie di Beethoven e di Mozart alla stregua di colui che avesse sostituito. Come potrebbe fare ciò che non è nelle sue corde (è proprio il caso di dire)?! Il risultato sarebbe un disastro. D'altra parte, un risultato così disastroso per fortuna della Musica non si potrebbe mai verificare perché Muti neanche immaginerebbe di fare una sciocchezza del genere.

L'assurdità di quella idea è figlia dell'assurdità di credere che un uomo possa comportarsi ed esprimersi come un altro che egli non è e non può essere. Come potrebbe un uomo non essere se stesso?! Qui si mettono in discussione persino le questioni preliminari alla base di ogni psicologia e di ogni logica.

E' evidente che Garcia, come avranno notato i più attenti analisti di calcio, stia facendo interpretare al Napoli il gioco così come lo intende lui, secondo la propria filosofia. Basterebbe, a tal proposito, menzionare il fatto che il Napoli, in queste due prime partite di campionato, ha mostrato di switchare dalla modalità pressing alto, allo scopo di chiudere l'avversario nella sua morsa offensiva, a quella che prevede un ripiegamento all'italiana nella propria trequarti (soprattutto, ma non solo, dopo aver raggiunto il vantaggio) per poter colpire in contropiede. E' vero che, grazie alla presenza di Osimhen, anche Spalletti faceva di tanto in tanto un gioco di rimessa, ma con Garcia la questione sembra già essere diventata strutturale. E tutto questo è figlio di quella sua personalissima visione della tattica calcistica improntata alla duttilità.

Garcia, insomma, sta facendo Garcia. E come potrebbe essere altrimenti?! Si mettano il cuore, e soprattutto la testa, in pace i vari sedicenti giornalisti ed opinionisti calcistici napoletani che avevano sostenuto quella assurdità già con l'arrivo di Ancelotti. Vorrei vedere uno di questi editorialisti come si sentirebbe se un editore lo chiamasse a sostituire un suo collega dicendogli di pensare e scrivere allo stesso modo di come scriveva lui.

Lasciamo questa assurdità a questi giornalisti ed opinionisti paurosi - perché nient'altro che di paura si tratta, paura che Garcia non sia bravo come Spalletti, e che si possa perdere quella forza che si è trovato -. D'altra parte c'è qualcuno tra voi che pensi seriamente che, se fosse venuto uno come Guardiola, ci si sarebbe permesso di consigliargli di fare lo Spalletti?!

Che i giornalisti facciano seriamente il proprio lavoro, che facciano cioè i giornalisti e non quello che non possono essere (anzi, che non possono permettersi di essere), ovvero gli imbecilli, come quei tanti, per dirla alla Umberto Eco, che pullulano sui social!

Giuseppe Albano

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