26 agosto 2023

RASPADORI, IL PICCOLO DI STEFANO

Giacomo Raspadori è diventato, suo malgrado, un problema da risolvere; un problema tipicamente italiano, che riemerge ogni qual volta nasce un calciatore del genere. Io sono persuaso di aver compreso la vera natura tecnico-tattica di questo calciatore, e dunque il senso autentico di quel suo problema, un problema che rappresenta in realtà un tutt'uno con quelle sue stesse caratteristiche. Il problema paradossalmente più grande, tuttavia, è che questa natura calcistica di Raspadori non è stata compresa non solo dagli allenatori che finora lo hanno avuto a disposizione, dai direttori sportivi che lo hanno ingaggiato, dagli osservatori che lo hanno visionato, ma dal ragazzo stesso!

La mia idea è che Raspadori sia un nuovo Baggio, o Del Piero, se preferite; in sostanza un nuovo grande trequartista. Il fatto che nemmeno lui lo sappia non rappresenta proprio una novità. Il grande Di Stefano, ad esempio, trequartista formidabile, era persuaso di essere un centravanti; e ne era tanto convinto da diventare in effetti un realizzatore straordinario. Un destino simile, o, se preferite, un equivoco simile riguardava Totti.

La questione, tuttavia, è tipicamente italiana, o comunque in Italia è diventata una questione scolastica. Vi ricordate quanto venissero visti come veri e propri rompicapi per la Nazionale italiana (e non solo) Baggio e Del Piero, per non parlare del mitico Rivera?! Si creavano dei veri e propri partiti in merito alla natura del loro impiego, e finanche sulla loro effettiva utilità, perché si metteva in dubbio persino quella!

La vita dei trequartisti, in questi ultimi tempi, è addirittura peggiorata, se si pensa che persino il termine stesso di "trequartista" è praticamente sparito dal vocabolario calcistico. Oggi si preferisce usare termini come "terza punta", "ala convergente", "mezzala d'attacco", o quello più recente, adottato proprio per Raspadori, di "sottopunta".

La verità, dunque, non consiste nel fatto che, non avendo Raspadori un ruolo ben definito, non si sappia dove e come collocarlo; la verità consiste, al contrario, nel fatto che, non si sa proprio dove collocare Raspadori una volta che non si riconosce più quel ruolo a cui egli appartiene.

Mi viene persino il sospetto che, almeno inconsciamente, Raspadori abbia rifiutato di sentirsi quello che in effetti è, ovvero un trequartista, per paura di non trovare spazio all'interno di una squadra!

Giuseppe Albano

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