28 settembre 2023

LE DIFFERENZE FONDAMENTALI TRA IL GIOCO DI GARCIA E QUELLO DI SPALLETTI

Differenze tra il gioco di Garcia e quello di Spalletti

L'ultima moda dei tifosi neomelodici è quella di attribuire solo a Garcia i pareggi, le sconfitte e le cattive prestazioni del Napoli e di dare invece soltanto a Spalletti i meriti delle vittorie e delle grandi performance. Gira e rigira, dunque, Garcia lo prendo sempre in quel posto! Praticamente il francese sarebbe lo scemo del villaggio, altro che quello che vi mette la chiesa al centro!
Ovviamente, alla luce di quanto appena detto, la vittoria convincente contro l'Udinese sarebbe merito del fantasma di Spalletti che, ogni tanto, complice l'inattività della nazionale, farebbe la sua comparsa al "Maradona".
Questi neomelodici ignoranti (i due termini vanno considerati all'unisono) attribuirono così al Garcia in carne ed ossa la prestazione di Bologna perché l'avevano ritenuta scadente. Nella loro proverbiale ignoranza, questi tifosi neomelodici non si erano accorti (valutando unicamente il risultato) che a Bologna il Napoli aveva giocato alla grande, e così furono inconsapevolmente indotti a dare giustamente al francese tutti i meriti di quella notevole performance. Se questi imbecilli fossero stati capaci di comprendere l'elevata qualità tattica e gestionale della partita contro il Bologna, l'avrebbero certamente attribuita al fantasma spallettiano. Tuttavia gli imbecilli non sono in grado di capire una "elevata qualità tattica" all'interno di un pareggio, e così non avrebbero mai potuto dare i meriti di quella prestazione ai loro fantasmi. Questo è il destino degli imbecilli, ovvero quello non solo di non capire nulla di calcio e di tutto il resto ma di attribuire, proprio perché non capiscono, meriti ed onori a capocchia, senza alcun criterio analitico.
Chiarito ciò, voglio spiegare perché sia da sciocchi pensare che, contro l'Udinese, il Garcia in carne ed ossa abbia fatto il copia-incolla del fantasma Spalletti. Il copia-incolla è tipico semmai proprio di questi imbecilli social (Umberto Eco), così come è tipico degli imbecilli, social e non, il fatto di non capire un cazzo.
Al netto di qualche variazione che in effetti c'è stata, come quella di ritornare alla difesa a zona sui calci d'angolo, nella partita contro l'Udinese le differenze tra la tattica di Garcia e quella di Spalletti è emersa in tutta la sua chiarezza. Il problema, però, è che per vedere chiaro nel calcio occorrono non solo buoni occhi ma anche buoni cervelli. Il problema ovviamente sta tutto nella seconda che ho detto.
Pe farla breve, e facendomi aiutare da due lavagnette virtuali che io stesso ho ideato, la differenza fondamentale (emersa anche contro l'Udinese) tra il gioco di Garcia e quello di Spalletti è che il toscano fa in modo che i sui calciatori tendano ad accentrarsi, terzini compresi, come se ci fosse un'attrazione gravitazionale verso il centro della trequarti avversaria, creando così una densità che permette di accorciare lo spazio (il campo di gioco) e tenere molti uomini sopra la linea della palla (aeh! ..."centro gravitazionale" e "densità": sto pensando al cervello dei neomelodici!), il francese, invece, vuole che i suoi calciatori si allontanino da quel centro del campo, come se lì ci fosse una spinta centrifuga, allungando gli spazi tra i reparti, creando così i presupposti per una accelerazione del gioco, inducendo inoltre gran parte della squadra a stare sotto la linea del pallone in fase di non possesso.

Tattica di Spalletti

Tattica di Garcia

Detto in maniera aforistica: Spalleti ama il gioco ad alta densità, Garcia ama il gioco ad alta velocità. Spalletti cerca di stringere gli spazi, Garcia cerca di allungarli. Questa seconda cosa è la conseguenza della prima.

Giuseppe Albano

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